21 novembre 2010

Siamo in un periodo di involuzione.
"A passo di gambero" diceva Eco.
Ecco vedi se non ho ragione.
L'involuzione di te che involve anche me.
Come una coperta che ti si attorciglia alla gamba e quando ti alzi inciampi su di lei e su di te. Inciampi due volte insomma. E lei mica si molla. Serpente blu con le frange si stringe stretta stretta e un pò ti senti anche bene. Solo un pò però.
Rimane il fatto che involuzione per me fa rima con rivoluzione.

14 novembre 2010

tram tram, dice lui.

Io dico,
incrociare sguardi limpidi e fissarci dentro
il sorriso di lei così pieno anche se non li conosce mica tanto
una castagna sbucciata per me. proprio per me
trovare la strada anche senza leggere i cartelli
lui appeso tra i libri
i melograni pieni che finalmente riesco a fotografare
una bugia bianca
la sciarpa alta sulla bocca perché sto ripetendo la mia parte
lui gazzetta io mattino e il silenzio.
la loro casa senza tende che sa di buono
un'amica nuova che ti vengo a prendere io
la casetta che vorrei e in cui abita lei
annusare con mia sorella la prima aria di neve della stagione
giocare a tabù con sandro penna e demetrio stratos
appisolarsi di sabato mattina tra racconti di sufficiente felicità

ed è solo poco.sai.

13 novembre 2010

non dovrei lo so, non dovrei, ma quando sento: MariaPaola, SofiaAnnalisa, FedericaCarolina, GianVittorio- mi viene da dire "di sti cazzi".
Tolleranza ci vuole. Comprensione.
Comprensione per l'architetto che chiama il figlio Rocco. Fa scic.
Ma il muratore di Veggiano che lo chiama David, fa scic uguale?!