28 agosto 2012

sul viso

Le facce delle donne cambiano.
anche quelle degli uomini. penso.
ma quelle delle donne di più. sicuro.

La mia faccia è cambiata.
Meno dolce, più spigolosa, dimagrita.
Mi guardo allo specchio e vedo una donna più sicura.
Una che dice no e si; qualche volta anche ni, ma ora sa di averlo detto.
La dolcezza dalla faccia mi è scesa dentro.
Per i pori mi è entrata nella pelle. E' passata alle mani che ora sanno accarezzare e anche agli occhi che sanno vedere, alle orecchie che sanno ascoltare e al cuore che sa dire no quando rischia di perdere un pezzo e anche, irrimediabilmente si se è proprio lì che vuole stare.

Sul viso si legge se sei diventata donna o sei ancora ragazza.
Sta sera mangiavo il mio sashimi e guardavo lei.
Un'altra -ho pensato- è proprio un'altra.
e io lo so che non è solo perché nelle foto della Grecia avevamo dieci anni di meno.
E' un'altra perché tra il suo viso e lei ci sono tante case, tante città, qualche dolore, renne e pieghette abbronzate sulle gambe.

Sul suo viso io leggo la strada che ha fatto Lorenzo per uscire fuori e quella che ha fatto l'amore per entrarle dentro.

Sulla sua fronte c'è scritta l'equazione per tenere tuo figlio con sicurezza, per maneggiare ossa molli come se tu fossi nata proprio per fare quello.

Sul suo viso leggo che sta per partire e che domani chissà. e un po' anche che vorrebbe rimanere qui.

E allora rientrando mi guardo un po' allo specchio anche io e penso che ci leggerebbe un'altra su questa fronte qui, sulle mie labbra sottili, sulle occhiaie che se me lo dici non è perché sei indelicato ma perché sei preoccupato e io storgo la testa perché non mi hai mica tanto convinta sai...

Sul suo viso leggo cose che solo le donne sanno leggere. cose che solo le donne sanno dire: sai che sei diventata più bella.




23 agosto 2012

la settimana prima

problemi di muco.

problemi di cuore.

esercizi di precarietà.

riposini in divano.

lividi.

nostalgie.

brutti sogni.

parlano di me.

sto per diventare un po' più vecchia.

chissà che a forza di rompere le cose io non impari davvero a costruire qualcosa di duraturo.

19 agosto 2012

strategie

Pare che tutte le donne adulte conoscano la sacra arte della strategia.
Tutte meno me, chiaro.
Forse è una cosa che viene trasmessa alle femmine alpha attraverso il latte materno, oppure scatta automaticamente con l'inizio della scolarizzazione, quando si viene a contatto con i primi piccoli peni.
boh.
Fatto sta che loro sanno.
Io so cosa sono le rogatorie, lo spread, la svolta della Bolognina, la filmografia di David Lynch, gli ingredienti per il pollo alle mandorle, come togliere le zecche, cose così insomma.
Cose che non servono a niente per conquistare un uomo e nemmeno per tenerselo.
Io funziono stimolo-risposta. Non penso che per potenziare o migliorare la tua risposta il mio stimolo dovrebbe essere più "strategico": elusivo, sensuale, stronzetto, sapiente, provocatore, misterioso.
A me non eccita il mistero, il vedo non vedo, le parole ad effetto.
A me piacciono i cervelli che funzionano. Mi piacciono i discorsi, le chiacchierate lunghe, le frasi sagaci ma sagaci vere no che le hai lette su twitter caro mio!
Io funziono se vado a fondo, non se sto sopra le cose, non se le osservo solo senza indagarle, assaggiarle, conoscerle.
Io funziono male come donna lo so e l'ho dimostrato di nuovo, ieri sera.
"no, beh, chiaro che non devi rispondergli! tiratela!" disse l'amica stratega
"ok" io fingendomi stratega
......
"cosa fai con quel telefono in mano?" lei
"no guarda io non riesco, voglio chiarezza. Non  mi vuoi vedere? ok dimmelo, nessun problema, ma dimmelo che sennò sto qui con sta cosa che non sale e non scende sul gozzo e manco riesco a godermi l'insalata di pollo!" io

Morale: gli scrissi, in preda al delirio da lakka, grappa finnica dai molteplici gradi, ingenerando in lui il timore irrazionale che insorge nei cani quando gli si fa vedere arnesi dal lungo manico. Ecco. sparito. volatilizzato.

Alcibiade non sarebbe per nulla contento di me.

17 agosto 2012

l'amore è plurale

da dove si comincia a parlare d'amore?

ce lo si scrive sulla pelle, con gli occhi chiusi, usando la lingua o le dita
si tracciano solchi profondi sulla schiena con le unghie
si rimane in silenzio a fissare le palpebre chiuse con dentro occhi che sai già immaginare

io parlo d'amore anche senza parole
io l'amore l'ho imparato tra i sassi
l'ho imparato da tutti i suoi "non vai bene"

sto in silenzio, o almeno ci provo
fumo meno
bevo meno
cerco di pensare meno
attendo
ti guardo
ti coccolo. tanto.
prendo l'iniziativa. e mi piace.

questo l'amore nuovo.

e poi c'è quello vecchio, quello mio. quello che non è studio, non è conquista, non è superiorità di me che imparo dai miei sbagli.
è l'amore che sono io,
quello che mi batte forte il cuore anche se non devo
quello che non posso non amare i difetti di te
la tua fragilità, i tuoi cambi di umore, le cose che agli altri li fanno scappare e a me invece mi inchiodano cretina, tra le tue braccia

fissarti la schiena mentre dormi
cercare penisole di te nel dormiveglia
annusarti forte il petto quando entro in casa
sognare
correre troppo veloce
pensare che sei bello perché sei intelligente
amarti un po' di più ogni volta che sei sagace
temere
essere insicura.
sperare.

11 agosto 2012

"se mi tocchi il cuore io te lo porto via"

perché mi fai sentire nuda anche quando sono vestita.
perché senti cose che nessuno sente,
perché se appoggio la testa sulla tua pancia non è solo perché sono stanca.

sento che siamo diversi da una settimana fa,
più guardinghi, più impauriti - io di sicuro -
non penso sia così che dovrebbero andare le cose.
non penso si debbano cacciare giù in gola parole, sorrisi e sospiri per non farti capire quanto già faccio fatica a staccarmi da te.

non penso che quando nasce una storia le cose vadano così.
ma io di storie non me ne intendo più.
io le storie so solo disfarle inciampando sempre sulle solite paranoie, sempre sugli stessi spigoli, le stesse paure.

ho paura.
paura di te.

paura che mi spezzi il cuore e io non posso mica permettertelo sai?
sta notte sarei scappata. sta notte mi sentivo tutta scricchiolare e avevo paura.

non spezzarmi il cuore.

non costringermi a fuggire.

09 agosto 2012

ma tu hai paura degli imprevisti?

io un po' si ti dirò.

ho paura dell'imprevedibilità di me e di te messi assieme. messi assieme nel senso di vicini, contigui: pancia contro culo, testa contro pancia. incastri di incastri.

sta mattina c'è stato un imprevisto e l'abbiamo affrontato. l'ho affrontato perché io faccio da me. per me sola. ma ti ho chiamato "amore" e non va bene per niente.

ti ho chiamato nella confusione delle nostre pelli, ti ho chiamato pensando di non trovarti e invece eri lì e ogni giorno che passa, anche se sono pochi, mi stupisco che tu sia lì.

ehi ciao.

ehi ciao tu, come va?

non avresti potuto scegliere parole migliori. non avresti potuto essere parole migliori.

e io per te di parole non voglio sprecarne nemmeno una perché sei prezioso.
sei prezioso come un'imprevisto perché per lo meno dopo hai imparato qualcosa in più.
sei un'epifania di imprevisti, di finestre lunghe e alte su cieli sbilenchi e serrande abbassate.

sai che non mi sembra vero di prendere sonno ogni notte così?
sai che beviamo troppo e Andrea dice che più di 15 unità alla settimana nonono?
sai che al cinema ti ci porto io e non occorre che te lo scarichi?

sai che sono tua?