27 maggio 2012

matrimoni

C'è la gente che fa i post su come vestirsi ai matrimoni o su come abbordare il testimone dello sposo e io invece potrei farlo su come sbronzarsi e perdere la dignità in una pluralità di modi.
Sono un imbecille lo so... ma quando è partito il video "come eravamo" mood con le foto degli sposi da piccoli non ce l'ho proprio più fatta...
Sono felicissima per la mia amica sia chiaro ma non è facile andare ad un matrimonio di una coppia giovane ed essere (quasi) l'unica singol tra tante coppie giovani e belle.
Non è facile vedere il lui di turno che va al bar ad ordinare due drink, che prende due antipasti/primi/fette di dolce/amari o che va a recuperare le ballerine di lei che non riesce più a stare sui tacchi.
Non è facile vedere così tanto amore e/o formalismo amoroso in un solo luogo. cazzo.
E, mi spiace, ma l'unico modo di reagire che ho trovato è stato prendermi cura di me!
Che detta così suona anche bene...per esempio: se Sergio va al bar e prende due calici di prosecco, uno per lui e uno per Simona, anche io ne prendo due: uno per me, e uno per me. Giusto no?!
E fin qui la situazione era ancora sotto controllo...i problemi sono iniziati quando il mio famoso "vestitino dello scopo" (che poi mi sono interrogata anche ieri sera sui magici poteri di quei 20 euro marchiati intimissimi...ok, gambe nude, ok nero, ok elegantino, ma secondo me il segreto sta tutto nella consistenza carta velina che se uno ti abbraccia o ti sfiora sente tutta te stessa come se fossi nuda) ha attirato gli altri 2 singol della festa...sorvolando sulla qualità umana che non era oggetto di attenzione (perché io, lo giuro, non avevo alcuna intenzione cuccativa)... hanno inziato a portarmi da bere stile catena di montaggio Ford. Una disfatta.
Fatto sta che disagio emotivo per il troppo amore nell'aria + alcool come se piovesse hanno fatto un mix micidiale e al momento del suddetto video ho iniziato a piangere come una fontana.
Guardavo le foto di Ale e Giulia che scorrevano sullo schermo e non riuscivo a non pensare che se tutto fosse andato diversamente (che poi LO SO, LO SO, che non è vero e che il problema è che avremmo dovuto essere diversi, non solo fare cose diverse...ma ieri era difficile scindere) avrei potuto esserci io in quel video, avrebbero potuto essere quelle di chisaitu le tute anni '80, i tagli di capelli sbagliati, i denti storti, gli occhiali troppo spessi, le candeline sulle torte di compleanno.
Avremmo potuto essere noi quelli che hanno intorno amici che li amano, familiari felici e una singol sbronza arrampicata sui tacchi troppo alti con a fianco due babbei che le continuano ad offrire da bere nella speranza che lei a fine serata se lo tolga quel vestitino troppo leggero...
E invece noi non abbiamo mai avuto foto a 32 denti per due e nemmeno sguardi innamorti e baci appassionati.
Noi non abbiamo mai imboccato quella strada che ti porta lì dove Giulia e Ale sono arrivati ieri.
Non non eravamo fatti per, ecco tutto...solo che capirlo costa fatica e dolore e ieri per un attimo ne ho sentito un pochino.
E allora beviamo per dimenticare...immagino di aver pensato...(anche se, ieri, il pensare non era propriamente l'attività principe del mio cervello), beviamo perchè comunque sono in piedi (quasi) a divertirmi e non c'è nessuno che mi pianta il broncio perché mi comporto come non lui non vorrebber. tiè.
Beviamo perché sono una singol più trentenne che ventenne che, come nella miglior tradizione, si sbronza e cucca ai matrimoni.
Beviamo perché tanto ho una settimana per riprendermi prima della prossima sbronza (che poi sarà LA SBRONZA).
Beviamo perché non me lo ricordo più ma beviamo... e al mal di testa ci pensiamo domani.

23 maggio 2012

c'è una linea sottile

C'è una linea sottile che divide le persone che ti vogliono cambiare perché si e quelle che invece ti aiutano a cambiare, tirando fuori di te la parte migliore, quella più luminosa, quella che non usa i jeans ma le gonne e non perché così sei più sexy.
Ci sono persone che sanno levarti il grigiume a forza di carezze e pazienza.
Persone che non alzano la voce, che non ti intimidiscono o umiliano per farti fare quello che voglio loro, per farti diventare come vogliono loro.
C'è una linea sottile che divide chi ti ama così come sei ma ti vuole talmente bene che vede anche quelle cose di te che tu, annichilita da critiche e rimproveri, non sapevi nemmeno di possedere, nemmeno di meritare.
C'è una linea sottile tra chi ti aggiusta e chi ti manipola, tra chi ti guarisce e chi ti ferisce.
C'è una linea sottile e tu sei sempre stata dalla parte giusta. di me.

21 maggio 2012

Oggi avrei persino un po' di voglia di pestare i piedi a qualcuno ballando stretti stretti.
Che poi io di balli lenti non è che ne abbia fatti molti...
Il primo è stato a quindici anni, alla festina nel sottoscala della Camilla.
Mi ricordo che avevo quella gonna orribile di lana a scacchi che mi arrivava fino al ginocchio e mi faceva sembrare una suora o una ginnasiale sfigata che poi era più o meno uguale.
I miei compagni, quelli della città, ballavano stretti stretti a due a due e io e la Meg, probabilmente, ci guardavamo sbigottite, esattamente come facciamo adesso di fronte alle tipe culone che credono che i legghins siano dei pantaloni; e poi è arrivato Giovanni e mi ha chiesto di ballare e io non lo avevo mai fatto e non sapevo nemmeno cosa rispondere e così per non dire no ho detto si, si ok balliamo, o forse non ho detto niente e mi sono lasciata prendere per mano.
Non ricordo la canzone, non ricordo nulla, se non la sensazione stranissima dello stare tra due braccia educate, ingenue, gentili per il solo fatto che non volevano tastarmi il culo o entrare nelle mie mutande.
La seconda volta è stato a diciannove anni. Atene, 2003. Notte calda di luglio. Troppo fumo, troppo alcool, troppa confusione...when the night has come, and the land is dark....e non so nemmeno io come (il perché quello si me lo ricordo) ci siamo stretti a ballare asoltando "stand by me", un auricolare io un auricolare tu, e intorno solo i clacson ateniesi frenetici e maleducati e il respiro pesante di Giovanni che dormiva nella stanza di fianco.
Due sogni. Ecco come ricordo i due lenti stretti stretti della mia vita. Sogni perché talmente confusi e sfumati che non sono mai stata convinta di averli vissuti davvero...e un po' anche perché i lenti a me non si addicono, lo so. E tantè che stasera ne vorrei uno.
Uno solo da dimenticare in fretta, da lasciare sfumare insieme agli altri e a cui ripensare ogni tanto quando mi vien voglia di pestare i piedi a qualcuno.

20 maggio 2012

Le foto degli anniversari

Sta sera è una di quelle sere in cui, dopo aver tentato di sedare il bisogno di attenzione/amore/coccole/calore/passione o più semplicemente...pene, con num 2 stecche di lindt fondente al 75 % (che già ti prude il mento e lo senti, oh se lo senti, il brufolo che sta per spuntare fiero), finisco in fb a spiare morbosamente gli album d'amore di chinque abbia il profilo aperto per convincermi che in coppia io proprio no.
I miei preferiti sono quelli degli anniversari, poi passo a quelli delle vacanze e, se ancora non ho raggiunto l'obiettivo, concludo con quelli delle festività varie ed eventuali.
Quelli degli anniversari però rimangono i migliori!
Le mie lunghe scorribande tra i ricordi altrui mi hanno aiutato a stilare le regole dell'anniversario perfeccio:
Primo, la scelta del posto deve essere effettuata rigorosamente tra queste località statisticamente ai primi posti per affluenza di coppie in viaggio d'amore: Firenze, Siena, Pisa, Roma o una qualsiasi spa in montagna, che tipo che se tu sei singol e ci vai per cuccare hai meno successo che se fai una lap dance all'istituto maschile per ciechi.
Secondo: le foto di vostra nonna che canta "vieni o madre in mezzo a noi, vieni maria quaggiù, camminermo insieme a te verso la libertà..." durante la visita evento al monte della madonna nel mese mariano, deve trasmette più jolie de vivre rispetto a quelle in cui i vostri visi si accostano castamente, sicuri del duraturo sentimento che vi lega (che ormai le foto lumacose con l'hard lemon le abbiamo pensionate) o in cui vi lanciate sguardi innamorati da un capo all'altro della zozza tavola del ristorante
Terzo: la qualità delle foto DEVE essere infima sennò non le vogliamo. Sfuocate, teste tagliate, piedi inesistenti (che può anche essere un vantaggio se hai le caviglie grosse), occhi rossi e/o modificati stile alieno/vampiro/licantropo.
Quarto: l'albergo va fotografato in lungo e in largo senza tralasciare la colazione internazionale denoatri. Ricordatevi di soffermarvi sulla marmellatina valfrutta e indugiate sull'occhio cisposo del vostro lui mentre sugge il caffè dalla tazzina sbeccata. Tres chic.
Quinto: i casti fanno le foto al letto, i veri trasgressivi, invece, nel letto, lasciando intravedere quei due/tre centimetri della spalla nuda di lei...grrr...tocco con mano la vostra passione.
Sesto: il look deve essere impeccabile. Belli belli belli come nelle foto per la tomba. Trench beige per lei, bomberino blu e capello ingellato per lui. La camicia bianca è di rigore e la scarpa deve essere una stringata comoda e versatile. Per la sera largo ai modelli "corso australia" e al look "50 bocca e amore".
Settimo: ricordate che la vera trasgressione è l'anniversario double: voi e i tuoi/suoi genitori. Due generazioni a confronto, la conferma che l'amore può durare per sempre e che a lui, tra ventanni, la polo tirerà esattamente sulla panza come a suo padre.
E se proprio volete esagerare, ecco per voi una serie di perle direttamente dalla mia vita precedente da fidanzata di qualcuno: addormentatevi mentre lui vi parla dell'itinerario che ha minuziosamente pensato per l'indomani, sbronzatevi e mettetelo in imbarazzo davanti ad estranei appena conosciuti comportandovi come una burina, sparatevi blu notte in un albergo mentre lui vi russa di fianco e meditate su quanto merdosa sia la vostra relazione.
Ma sopratutto: dimenticate che siete innamorati (lo siete? maddai?) e ricordatevi che siete una coppia. Solida, matura e doverosamente felice.
Grazie di esistere foto degli anniversari.

12 maggio 2012

Se sei castana con gli occhi azzurri va bene (col cazzo) anche se sei senza tette.


"Se sei castana con gli occhi azzurri va bene anche se sei senza tette."

Tò.

Questo il poetico approccio di esordio di uno in cui sono incappata ieri sera.
Cicca sulle scale del locale, socialità alcolica collettiva, uno sguardo in più, tu scherzi io rido, io scherzo tu ridi e bam: quanti anni hai, dove vivi, cosa hai studiato, lavori, suoni, - ah ma presentiamoci allora- complimenti, complimenti, complimenti, sfioramenti, sfioramenti, sfioramenti, e.................. BAM arriva la risposta che ti fa dimenticare anche come si chiama il tuo gatto: sono fidanzato. punto.

muori. punto.

Dovrebbero vietarli certi uomini! O almeno vietargli di uscire!

Ehi tu, non puoi accalappiarmi guardandomi  fisso fisso - occhi azzurri miei in occhi azzurri tuoi - dirmi che il rossetto no, non mi è andato via e che sei rimasto lì, in bilico sulle scale solo per conoscere me, e poi, non appena io, singol psicologicamente distrutta da un anno di spasimanti semianalfabeti, orrendi e molesti, neocatecumenali e/o omosessuali, maniaci, minorenni, disturbati e simili; inizio, timidamente a pensare che oh mio dio questo sembra normale! Non puzza, si veste potabile (ebbenesi, dopo 1 anno di singletudine le aspettative si abbassano drasticamente. Survive mode on.), carino è carino, non si atteggia, non ha la voce alla beavis and butted (come l’ultimo derelitto che ho raccattato), è laureato, ride alle mie battute e io alle sue, possiede il sacro senso dell’ironia, pare dolce, pare intelligente, pare educato, pare in possesso di un fegato non cirrotico, insomma pare che sta sera hard lemon all night long in the sky with diamonds …. Pare che lui ha la morosa!!!!!!!!!!!!!!!

No dico, ma mi prendi per il culo?!

Ma ti pare che se lo dicevi subito io perdevo due, dico due ore della preziosa vita a star qui a parlare con te di … aiuto dal pubblico? Compro una vocale? Bevo meno vodka tonic? O era l’amaro?... insomma io stavo qui a investire quore e amore su un babbeo che alla fine mi dice che PURTROPPO (sta parola mi fa reazione allergica, come il lattosio, dovrebbero bandirla, lei e quelli che la usano. La prossima volta che la sento, giuro che urlo “tagliategli la testa!!!”) lui, povera stella, ha la MOROSA.

PURTROPPO e MOROSA, non so come dirtelo, ma a casa mia non sono propriamente due parole che vanno a braccetto. Ok che tu sei un ingegnere (edile tra l’altro … lo so, lo so, cazzo di cazzo … avrei dovuto capire subito!) ma dai, mi hai dimostrato che l’italiano più o meno lo sai! O forse no …. Adesso che ci penso, mi sovviene che non sapeva il significato di “prevaricante” ( = uomo fidanzato che rompe le palle a me singol) … mmm devo sostituire il “pingue test” evidentemente …

Cmq che tu l’italiano lo sappia o no, non puoi dire PURTROPPO e MOROSA nella stessa frase, non puoi perdio! Perché altrimenti io ti devo cestinare, subito subitissimo, devo invocare lo scettro lunare di sailor moon e con il potere della luna mandarti fortissimo a cagare! Capisci?!

E, soprattutto, non puoi dirti che: si, comunque tu dopo 4 anni ti sei anche stancato di fare su e giù da casa sua, cioè che fai la vita del nomade (???) con il borsone sempre in macchina e che lei viene poco da te perché tua madre è cattiva.

Tua madre? Tuaa Madree? TUA MADRE?

Ma si può essere così fortunelle? Fidanzato e coglione tutto in una sera?

Io può, evidentemente.

ah, la fida Gina compagna di sventure del friday night che aveva puntato, in ordine: il barista gay, l'amico del barista fidanzato (merde), uomini ubriachi a caso sulle scale del locale; sta mattina, dopo avermi scritto alle 12.30 (doveva fare una presentazione a degli studenti alle 12.00) "ma zio canea mi sono svegliata adessoooo....buongiorno!" mi ha confesato di voler puntare tutto sul tipo fidanzato con la speranza che si molli presto e che userà il barista come gancio.
Al che io le ho risposto facendole notare che un gay non è proprio il gancio perfetto, tanto più che potrebbe tentare di fregarti la preda; e lei, magnifica donna del cuore qual è, mi ha scritto codesto poeticissimo messaggio:" se li vedo limonare li separerò a secchiate d'acqua come si fa coi cani".
Ti amo Gina.