17 luglio 2012

tutto quello che so di me

Io sono una che legge tanto, studia tanto, pensa tanto. dicono.
Rompe tanto anche. dicono anche.
Insomma sono una che prima la teoria e poi la pratica perché meglio che le leggi le istruzioni prima di iniziare a montarlo che altrimenti finisce che lo rompi e cose così...
Io sono una che vuole fare le cose per bene, una che faceva gli schemi, che sottolineava con il righello e usava la matita a mina dura, che là hai già detto tutto.
Io sarei una così. sarei che è come dire non lo sono quasi mai.
Quasi mai io imparo qualcosa dai miei appunti, dalle moleskine stipate di nomi e ritagli di giornali che finiscono irrimediabilmente nel secondo cassetto del comodino a far compagnia al walkman con lo sportellino rotto.
Quasi mai mi ricordo quello che leggo se non è un'emozione, una metafora ben riuscita o un'immagine che mi sconvolge la pancia.
Quasi mai quello che so di me e degli altri prescinde dal corpo.
Io sul corpo ricordo: quei due lividi sulle braccia di tanto tempo fa, questo sul seno sinistro che ci sta mettendo più del previsto ad andare via...proprio come il ricordo di lui..., la bruciatura sulla schiena che mi ricorda te lontanissimo.
Tutto quello che so di me riguarda il corpo.
Tutto quello che ho imparato di me passa per il corpo.

La prima volta che non ho mangiato perché non avevo fame e poi perché mi piaceva non avere fame e poi perché era l'unica cosa che sapevo fare quando le cose non andavano esattamente come volevo io...come voglio io...
Il mio corpo mi ha insegnato che si va avanti anche senza energie, anche senza amore e rispetto; si va avanti anche con i lividi blu, i capelli spenti, le costole in vista...si va avanti perché lui te lo lascia fare, finché te lo lascia fare; finché non ti insegna dove finisce la tua pelle e inizia il resto del mondo.
E così impari i confini, di te e degli altri.
Impari che per toccare e baciare serve prendersi cura di se prima di tutto.

Il mio corpo mi ha insegnato che ci sono tante note, tante sfumature, tanti modi per fare le cose. Non uno buono per tutti. Non uno buono per sempre.

Il mio corpo mi ha sorpreso anche.

Il mio corpo è molto più empatico di me, molto più sensibile. saggio aggiungerei.
Lui sa di chi fidarsi e chi no. Lui sa da chi farsi toccare, con chi lasciarsi andare.

Dal corpo non si sfugge.
A lui non dico bugie. non posso.
"si si, va tutto bene" dico io.
"maneanchepersogno" dice lui e mi ordina di vomitare, di avere mal di pancia, la febbre, la tosse, di svenire, di avere bisogno di te.

Lui ordina e io eseguo: raccolgo i pezzetti, la pelle, le ossa, la carne e le cullo, le incollo, le rimetto insieme finché lui dice che basta, che è davvero ok, ma no solo per finta.

Io al mio corpo ho imparato a non dire bugie ma a volte litighiamo lo stesso.
Anche ultimamente siamo un po' così.
Lui mi spedisce al bagno e io non posso non pensare che sto muovendo i piedi nella direzione sbagliata.








15 luglio 2012

domenica gnegne

ci sfioriamo un po' che ho voglia di vederti sorridere?
di dire gnegne e stare a un palmo di naso dalle tue costellazioni
e annusarti e levarti la maglietta piano mentre tu tiri in dentro la pancia anche se mica ce l'hai...
e di stare a non far niente a letto, così
e di guardarti a fondo negli occhi buoni e pescarci dentro pretesti di poesia








10 luglio 2012

cose che voi umani tzè

oggi ho visto cose che voi umani nemmeno ve le sognate:

anziani fascisti con fasci littori 32x15 tatuati sugli stinchi.
Cazzo ci faccio io con anziani fascisti? Nulla, sono solo alcuni dei miei datori di lavoro. son fortune, lo so.

nomi tecnici di materiale elettrico uguali uguali ai nomi dei goldoni e/o sex toys...tanto perché non devo pensare al sesso. meh.

padri più stalker di te che riescono a dimostrare in maniera insindacabile che, ebbenesì, sei una scopaparenti. lui non lo sa chiaro. mio padre intendo. e neanche il parente.

giorni che passano lentissimi e non sei abbastanza stanca da dimenticarti di te nemmeno dopo 9 ore di lavoro. nemmeno quando ti rendi conto che a fare ogni giorno cose che non ami diventi sempre meno umana, sempre meno felice, sempre meno te.






09 luglio 2012


cose da fare



- tagliarsi le dita delle mani
- cambiare marca di biscotti, fette biscottate, marmellata
- annusare Lorenzo
- fumare meno
- bere meno
- fare quella telefonata che non ho voglia di fare
- dimenticare le costellazioni sulla sua schiena
- trovare una coinquilina e anche un altro lavoro
- respirare
- buttare vestiti
- risparmiare
- non premeditare
- leggere quel libro lì
- pensare a me e non a te


07 luglio 2012

vaffanculo


vaffanculo poesia che ti infili nelle sue mutande, che fai sbattere le foto appese ai muri, che mi fai addormentare solo testa contro spalla.
vaffanculo io che ti faccio guidare la fiesta ed è come se ti dessi le chiavi di me; e vaffanculo perché ti chiedo di venirmi a prendere che non riesco a scendere dal muretto del duomo e poi ti bacio lungo tutta la riviera e rido e sono ubriaca e non ci penso e sto bene.
E vaffanculo ai nei sulla tua schiena che li so a memoria e 'fanculo alle questioni di piedi che se non ce li avessimo avuti forse non ti stringerei così...
Fanculo a te e a tutta la tua casa: al ventilatore che è andato tutta notte, alla luce dalle finestre alle 6.00 che nono non mi da fastidio..., al lenzuolo da sotto che non c'era e io ciò freddo anche se fa caldo ma non ho detto niente.
Fanculo a come mi fai sentire.
Che mica te l'ho detto ma tanto tu l'hai capito lo so.
Fanculo che mica ci pensavo a tutto questo quando ti ho detto si ok per l'aperitivo.
Fanculo ai pensieri che non mi hanno fatto dormire e che al mattino sono diventate parole tra me colpevole e e te comprensivo.
Fanculo al te al mirtillo e pure a te.
Fanculo a me che non riesco a non essere me, che non imparo, che non mi serve l'allenamento perché inciampo sempre sulle stesse cose, sempre sullo stesso sasso: grosso, ingombrante, rosso. cuore.


03 luglio 2012

inchiodata

Oggi ho imparato che non serve scappare perché la vita se vuole ti inchioda.
Ti fissa le ossa e la pelle al muro e tu nemmeno ti divincoli più.
Non ti dibatti perché non ci pensi, perché non ci sei...perso, inchiodato lì, quando meno te lo aspetti, da chi meno te lo aspetti.
Oggi la vita mi ha inchiodata e io non sapevo nemmeno più chi ero e dov'ero.
Oggi guardavo te e intorno non sentivo niente, non vedevo niente, non ero niente all'infuori di quel io e te, fermi in mezzo alla sala d'aspetto inchiodati un po' alla mia vita e un po' alla tua.
Oggi ho capito perché si è soli in un letto anche quando si è nudi e abbracciati, perché ci si fonde solo per un attimo e poi il pensiero scivola via liquido e non possiamo far altro che fingere di essere ancora lì dove invece è rimasto solo il segno lasciato dal peso del nostro corpo.
Non esiste abbraccio, non esiste bacio, nè penetrazione o orgasmo che inchiodi ad un altro, che spenga il mondo, che blocchi il corpo e il cuore nello stesso identico punto, con lo stesso identico chiodo che non sia tu.
Non esiste unione più perfetta e completa, non esiste amore più sicuro di quello di te che stai nelle mie braccie e di io che ti sorreggo.
Non esiste abbandono paragonabile ai tuoi occhi che mi fissano limpidi perché dentro non c'è nessun'altro pensiero che me. Io in te, tu in me e nient'altro.
Non si ritorna con il corpo, non si parte con la testa quando si è uno nell'altro così.
Non c'è bisogno più grande, impegno più urgente, distrazione sufficiente a distoglierci da noi.
Bastevoli.
Manchevoli di niente.
Inchiodati. Fissati alla vita che io ti ho dato e a quella che tu che sei me fai rifluire.

Oggi ho capito che non esiste perfezione più grande nè amore più perfetto di te e lei che per un attimo sono stata io.

Oggi Lorenzo Elias è nato.
Oggi la vita mi ha inchiodato e io devo dire grazie.

02 luglio 2012

"Mi trovo a rincasare ogni volta nella stessa condizione di solitudine. E' colpa del sesso? Se non fosse per il sesso,  non saremmo tutti perfettamente appagati dai nostri amici, dalle loro confidenze, dalla loro compagnia? Io voglio bene ai miei amici. Sono una buona amica per loro. Ma appena mi innamoro comincio a sentirmi sola."


(GRANTA vol II, Sesso)

01 luglio 2012

aspettative e congiuntivite

Le aspettative non bisognerebbe mai averle.
Proprio così.
E metto pure il soggetto anticipato, si.
Le aspettative sono la cosa peggiore se in realtà non hai niente da aspettarti ... e pure se qualcosa da aspettare ce l'hai, mi sa.
Le aspettative sono la degenerazione dei sogni. Sono i sogni che sfuggono dalle pieghe del cuscino e ti rimangono attaccati ai capelli scompigliati, così te le porti dietro fino a sera, fino a che non torni, finalmente, a casa dopo una giornata a non fare granchè.
O meglio: una giornata che se non fossi stata così ottusamente bloccata ad aspettare cose, sarebbe anche stata bella...
Prima, mentre mi mettevo il collirio, pensavo alla correlazione tra congiuntivite e aspettative ... che detto così so che non suona bene, ma invece si, giuro.
Il problema della congiuntivite è che ti fanno male gli occhi e quindi oltre a non vedere bene, causa occhi cisposi, non vuoi nemmeno vedere bene, perché ti danno fastidio i colori forti, le immagini luminose e la luce in genere. Ti da fastidio tenere lo sguardo fisso e tutto quello che non è stare al buoi con gli occhi chiusi ecco.
E per le aspettative uguale.
Quando hai delle aspettative è come se fossi chiusa in una stanza buia; è come se i tuoi sensi fossero tutti in stand by, tutti bloccati dal tuo cervello che ossessionato ripete "devi, devi, devi, devi, devi, dev..."
Perché tutto deve essere come te lo aspetti, come lo vorresti, come ti sei immaginata che sarebbe stato ... come, in definitiva, non è.
E se tu ti aspetti quello che non c'è, allora significa che non vedi, che hai gli occhi chiusi, le orecchie spente, il cuore incriccato.
Io di ieri non ricordo il colore dell'erba, non ricordo se c'erano odori strani in quella piscina, non ricordo le persone; non ho cercato storie ieri, non ho imparato niente.
Non ho visitato la casa di Erika, non ho riflettuto sulle parole di Maddalena che mi diceva che "sta piscina qui l'hanno finita in fretta e furia per fare bella figura alle elezioni e dopo due anni hanno dovuto rifarla perché era scadentissima", non ho chiesto a Claudia quanto la mette a disagio quella cosa lì.
Io ieri non ero lì.
Io ieri ero solo le mie aspettative ... che è come dire che la congiuntivite ce l'avevo già. Capito?